martedì 6 ottobre 2015

Lavori al "Colangelo": a qualcuno non sta bene

Effettuati di concerto con l'amministrazione comunale gli ultimi lavori di manutenzione sul terreno e la struttura del "Colangelo".
Un servizio indispensabile per l'impianto storico pennese, per anni lasciato all'abbandono, che permetterà non solo alla prima squadra di mister Castellano di tonare a giocare in quella che all'unanimità è considerata la vera casa del calcio biancorosso, ma anche ai giovani del settore giovanile ed alle altre squadre cittadine (ben quattro quest'anno: Sporting Pro Penne, Pennese, Pinna e Virtus Penne) di fruire di una struttura quanto più consona a quelle che sono le esigenze di chi vuole approcciarsi all'attività sportiva in maniera quantomeno dignitosa.

I lavori sono frutto dell'accordo tra Penne Calcio e Comune: i primi si sono impegnati ad effettuare a proprie spese i lavori sulla struttura, i secondi hanno invece pattuito di scalare gli importi degli stessi, dietro fatture regolarmente quietanzate, dal canone annuale che la società pennese dovrebbe versare per l'utilizzo dell'impianto stesso.

Una soluzione questa, quantomeno opportuna viste le condizioni in cui versava l'impianto, e che sicuramente farà estremo piacere non solo ai tifosi ma anche ai tanti atleti che ogni settimana calcano il terreno finalmente dotato anche di un nuovo impianto di irrigazione necessario specie nelle stagioni calde.

Eppure c'è qualcuno che storce il naso di fronte a tutto questo anche a discapito di evidenti ragioni di opportunità e di lustro per una cittadina che comunque, in ambito calcistico, mantiene ancora puntati i riflettori visti i trascorsi ed in vista di un futuro auspicabile rilancio in categorie più consone.

Motivazioni? Prettamente politiche. All'attuale amministrazione viene contestata la modalità con cui i lavori sono stati effettuati su un impianto pubblico.

In particolare, da quello che leggo in giro, vengono contestate le modalità di assegnazione dei lavori avvenuta senza regolare gara d'appalto. Peccato solo che per importi lavori inferiori a € 40.000 il responsabile di procedimento (in questo caso il Comune) ha facoltà di affidare direttamente appalti di forniture e servizi; il tutto secondo l'art.4 comma 2 lett. m-bis del d.l. n.70/2011 (Autorità Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture - Determina n.8 del 14 dicembre 2011 come convertito dalla legge n.106/2011 che ha innalzato a tale importo il limite che comunque precedentemente era fissato in € 20.000 dunque anche allora rientrante entro i limiti dei lavori sostenuti sull'impianto dall'ASD Penne Calcio.

Ora, lungi da me voler entrare in polemiche politiche che lasciano il tempo che trovano, non sarebbe il caso di dirottare la "battaglia politica" su questioni che non entrino in rotta di collisione con gli interessi e soprattutto con i diritti del cittadino? Non sarebbe lecito ipotizzare che ragazzi più giovani che si approcciano ad uno sport (con ripercussioni sul sociale) lo facciano nella maniera più dignitosa possibile?

Ogni tanto sarebbe meglio riflettere...

firmato: Luca Di Simone